Dalla relazione al Congresso della Gioventù cattolica a Padova, maggio 1912

La formazione del giovane cattolico
Ecco dove noi riceviamo le prime energie: dal Signore stesso. Il Cenacolo fu la prima Chiesa, il cui centro divino era Gesù con il Pane vivo. Quel Pane formò gli apostoli, i martiri, i santi; nutriva i combattenti delle catacombe, come nutrirà noi nelle nostre chiese e nei nostri granai quando ci rubassero le chiese.

Ma, come allora, deve sostenerci ogni giorno, perché ogni giorno dura la battaglia e cede la nostra debolezza; perché la nostra fede e l’amore e la ragione stessa e la paura del peccato ci premono al Dio che si dà e solo desidera il nostro abbraccio; perché così ci raccomanda Pio X; e ciò basta per noi.
La nostra opera nel mondo è di perfezione e non di rivoluzione; ed il nostro programma reca prima di tutto la preghiera; e la Comunione è la preghiera per eccellenza, essendo la fusione con il Datore di ogni grazia e il nostro vero perfezionamento. Assidui alla Comunione, lo saremo naturalmente alla Penitenza (Confessione); e quindi avremo in noi il supremo magistero: Gesù e il Sacerdote.
Tutto ciò che abbiamo di cattivo o non di proprio buono, sarà riparato; e quanto non può ottenere la nostra azione, otterrà la nostra preghiera. Al Tabernacolo non giungono le minacce del persecutore, ma di lassù, anche da noi pieni del Sacramento, irraggia una potenza capace di vincere il nemico stesso (il male).
Nella Comunione noi impareremo Gesù, sentiremo la maternità di Maria, l’amore fraterno e la sublime provvidenza del Papa, il quale è Gesù che rimane tra noi, il “dolce Cristo in terra” come diceva Santa Caterina da Siena.