Omelia di don Enrico Piccolo per centenario della morte
Domenica 26 giugno 2016
S. Messa celebrata nel Duomo di Este in occasione del CENTENARIO della morte del Servo di Dio GUIDO NEGRI
OMELIA di don Enrico Piccolo
Assistente diocesano dell’Azione Cattolica di Padova
Grazie per questa occasione qui tra voi, che si colloca ormai alla fine del mio mandato in Azione Cattolica. Tra i tanti regali, non ultimi quelli di Emanuele Marin e Beatrice Cappellari, Este mi offre di riappropriarmi più approfonditamente e di appassionarmi a Guido Negri e di celebrare con voi il centenario della sua morte a causa della guerra.
Lo stiamo celebrando qui, nella sua terra… concreta, dove egli ha vissuto: la sua casa natale, il duomo, il santuario delle Grazie, il patronato Redentore, ma anche il luogo della farmacia, la piazza e i luoghi laici; e poi Padova e Firenze… e l’Altopiano.
Tutto ciò fa rivalutare la nostra terra e la nostra città; ci chiama all’impegno di riappropriarci della storia di Guido Negri come nostro cittadino e parrocchiano (e per questo non posso che congratularmi per la rinnovata attenzione al “Gruppo Guido Negri”, addirittura con un sito a lui dedicato); ci fa rivedere questa terra e città come luoghi di un impegno civile serio e profondo, di un’esperienza di fede altrettanto intensa e incarnata nel nostro tempo; ci fa riappropriare dell’intreccio tra fede e laicità come un dono grande di questo amico.
Celebrarlo oggi qui a Este ci fa rileggere il suo essere laico nel suo tempo per coniugare la nostra laicità nel nostro tempo:
- egli è attento e responsabile ai bisogni della famiglia, non certo priva delle fatiche della sua situazione, pur piccolo borghese;
- ma è anche capace di autonomia nelle scelte di vita;
- coltiva la passione per la cultura, tale da farlo iscrivere con non poche fatiche all’Università fino a diventare insegnante di lettere;
- è la sua passione per l’impegno sociale, in alcuni passaggi non semplici della sua epoca, nella tensione tra liberismo anticlericale e appartenenza cattolica integrista, riuscendo in qualche modo a salvaguardare la sua fedeltà alla Chiesa con un’autonomia civica difficilmente comprensibile per quegli anni;
- sa gestire la fedeltà alla sua professione di militare, di ufficiale, che non sfocia mai nel fanatismo patriottico, ma che piuttosto si intesse di responsabilità del ruolo che gli è affidato e soprattutto delle persone (i suoi soldati) che sente a lui messi in mano e per i quali avere la massima cura, fino al momento supremo.
Celebrare oggi qui a Este Guido Negri ci fa rivalutare la sua esperienza di fede, di credente, per confrontarci con lui. Egli era certo figlio del suo tempo: la devozione all’Eucaristia, al Sacro Cuore, a Maria sembra datata per noi; ma ci sono anche l’adesione al Circolo San Prosdocimo e in qualche modo all’Azione Cattolica, la partecipazione al Terz’Ordine Domenicano, anche il suo essere presente in Patronato, far catechismo, frequentare la guida spirituale di San Leopoldo Mandic… Questa fede, figlia del suo tempo, è una provocazione per noi ad essere credenti nella nostra epoca, con tutta la coerenza della sensibilità di oggi.
Questa opportunità ci fa rivalutare l’intera sua vita e la sua morte da laico credente, nella crudeltà della guerra e nella fedeltà alla sua adesione al vangelo.
Questa memoria palpitante poi ci fa incontrare nella provvidenza questo vangelo di Luca (9, 51-62) che abbiamo appena ascoltato:
- la decisione ferma e dura di Gesù di proseguire verso Gerusalemme, verso il compimento della fedeltà alla missione del Padre: comunicare la vita divina agli uomini, costasse quel che costava, perché si compisse la salvezza;
- la domanda forte, integrale a coloro che lo vogliono seguire; il “seguirmi senza voltarti” non è per un eroismo della croce o della morte in battaglia, ma per una coerenza al vangelo della vita che coinvolge tutta la vita per donare vita e mai strapparla o contraddirla.
Io credo che qui, su questa lunghezza d’onda, vadano oggi riletti la storia e il messaggio di Guido Negri.
È la traccia interessante che ho trovato e che i nostri vescovi ci hanno offerto via via che hanno perorato la sua causa di beatificazione, interpretando il cuore della Chiesa padovana ed estense.
- Carlo Agostini (1941): la virtù della cura dei suoi soldati alla conquista del regno dei cieli;
- Girolamo Bortignon (1966): Guido Negri è un giovane cristiano che sa inserirsi nella vita quotidiana del suo tempo per santificarla con la sua vita laica;
- Marco Cè, patriarca di Venezia (1983): Guido Negri è un giovane del laicato italiano che custodisce la fede come il bene più prezioso e la testimonia con la sua operosa presenza nella società, addirittura anticipando il Vaticano II;
- Filippo Franceschi (1985): è straordinario cogliere la lucida coscienza che Guido Negri ha di essere laico chiamato alla santità, che attinge alle fonti perenni della fede (preghiera, Eucaristia, ascesi e formazione, sacrificio) e coglie la fedeltà ai suoi compiti di laico non come un ostacolo, ma come mezzo di santificazione;
- Antonio Mattiazzo (2000): pur in un contesto storico avverso, Guido Negri ha mostrato lo spirito con cui si serve Cristo e la sua Chiesa nel mondo.
Aggiungerei anche la vostra testimonianza del 1982, in occasione della traslazione della sua salma, nelle parole dell’amico Gianni Selmin: Guido Negri ha una grande conoscenza dell’amore di Dio, ha grande capacità di leggere i messaggi del mondo con gli occhi di Cristo, anche le domande più contraddittorie, ha la capacità di agire con lo stile del vangelo.
Oggi nell’Azione cattolica nazionale, ma anche nelle nostre associazioni e nella Chiesa (qui a Padova cf. l’Iniziazione Cristiana) c’è una grande scommessa a ricomprendere la spiritualità laicale, la fattibilità per ogni laico di vivere il proprio tempo alla luce del vangelo, riconoscendo il mondo come il terreno nel quale Dio ha già posto il suo seme, ha già nascosto il suo tesoro e la sua perla preziosa.
Non so se proseguirà la causa di beatificazione, ma ben di più…
Per me assistente di Azione Cattolica -e voglio sperarlo anche per tutti voi amici di Este- Guido Negri è un contributo preziosissimo in questa riflessione.
Per voi di Este sia l’opportunità concreta di ricuperare la figura e la testimonianza di questa vostro amico per fare della vostra vita di fede, nella terra atestina, il luogo nel quale il Signore vi rivolge il suo “seguimi” da laici credenti, appassionati del vostro tempo da rendere germe del regno di Dio.
Di sicuro Guido vi sarà accanto!
(testo non rivisto dall’Autore)
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